giovedì 26 settembre 2013
Story "serie"
La precarietà dell'essere nella
postmodernità. Le impetuose policromie e il caos materico che rappresentano
simboli dell'immaginario collettivo e che fanno da sfondo a scene di quotidiana
perdita di senso della condizione esistenziale umana. La poetica artistica di
Vincenzo Mascoli penetra, attraverso una dimensione estetica “superficiale” -
ossia concentrata sull'esperienza percettiva - nell'individualismo in cui
l'uomo postmoderno è spinto dalla società dell'iperreale, dominata dalla
“simulazione” della realtà, come analizza Baudrillard nel “Delitto perfetto”.
L'artista pugliese ritrae dunque la mancanza di punti di riferimento nonché la
perdità della nicciana “illusione” - della fantasia – nell'individuo
postmoderno, immerso nell'iperrealtà, che rischia di diventa monade tra le
monadi pur rimanendo zoonpolitikòn, un animale sociale. Partecipe comunque di
una dimensione collettiva costituita da segni e simboli che
rimandano ad un'intrinseca provvisorietà dell'esistente.
Cecilia
Pavone
The precariousness of the
human being in postmodernity. Impetuous
polychromies and matter chaos represent the symbols of collective imagination,
and form the background of scenes representing the common loss of sense
regarding the existential human condition. Through a "superficial" aesthetic
dimension, focused on the experience of perception, Vincenzo Mascoli’s poetical
art penetrates the individualism into which postmodern man is pushed by a hyper-real
society, where simulation dominates reality, as analyzed by Baudrillard in
"A Perfect Murder". The Apulian artist, therefore, paints the lack of
reference points and the loss of the Nietzschean "delusion" of
imagination in the post-modern man, who is immersed in hyper-reality and who
risks becoming a monad among monads
remaining, though, a zoon politikòn,
that is a social animal. Man, anyway, participates to a common dimension which
consists of signs and symbols referring to an intrinsic
temporariness of the existing.
Cecilia Pavone
martedì 5 febbraio 2013
Sequenze di Racconto "83 Pitti Immagine Uomo Firenze 8/11 2013"
Il racconto di Mascoli è una storia fredda, l’archivio delle cose
trapassate, lasciate senza protezione a fare da brusìo, mentre tutti i gesti,
tenuti insieme dalla colla, stentano a confluire in unità, in identità. Una
storia fredda come i media freddi, quelli di McLuhan, fermi innanzi senza
parola, nella coltre delle vicende raccontate ad alta voce e dei sussurri detti
piano.
Ogni volto è un nome collettivo, un foglio delle firme. Profondamente
segnato dalla vita, o almeno da quello che di essa si può cogliere al primo
appuntamento con la coscienza. Quella vita fatta di fatti e stolta rispetto alla sintesi, mirabilmente irrintracciabile
tra le infinite disomogeneità di cui si avvale. E Mascoli, che adotta sulla
tela la cronaca e la psiche, annette a questa vita ogni sua colpa, compresa
quella di una profonda indecifrabilità, nonostante i nomi propri stagliati sul
fondo vorticoso dei colori.
Roberto Lacarbonara
A record of
whispering old things, left aside and careless on one hand, on the other glued gestures and faces , which find it hard
to become one only identity , these are
the images represented by Mascoli in his
paintings . The images seem to
communicate cold stories as the ones that could be found in McLuhan, a mix of
stories told aloud and of soft whisperings.
It is as if each face would express the whole collectivity, caught in the
daily appointment with its own soul, whose life is foolish and full of
ambiguities. A deep and incomprehensible
contrast between the daily life and the soul of each human being is the
leitmotiv in Mascoli’s works, even though the names behind each face are well fixed on a
chromatic whirling background.
Frammenti di vita quotidiana,
appartenenti al repertorio iconico della collettività, e stralci di memoria
soggettiva subiscono, nell’arte di Mascoli, un processo di accumulo e
contaminazione estetica con segni pittorici decisi, cromie intense e ritagli
cartacei, ricodificandosi in sequenze visive dalla natura caleidoscopica.
L’identità del singolo è efficacemente restituita e narrata nei suoi aspetti
più instabili e contraddittori, in quelle fluide e continue interferenze,
tipiche della contemporaneità globale, tra dimensione pubblica e privata. Una
sintassi compositiva dinamica, che non respinge, ma ingloba, al suo interno,
elementi propri della comunicazione di massa.
Pieces of daily life and of subjective
memories, which represent the collectivity in its whole are well expressed in
Mascoli’s paintings through a process of esthetic contamination realized by
using fast brush strokes of deep colours
combined with pieces of paper. In this
way the artist tries to represent the life of each man in its different
aspects, full of interferences, typical
of the nowadays society, which moves between two opposite spheres: the public
and the private ones. Such dynamic way of painting would encompass typical
elements of the mass-communication.
lunedì 28 maggio 2012
"profondamente_superficiale"evento collaterale: "Andy Warhol. I want to be a machine"
"profondamente_superficiale"
personale di Vincenzo Mascoli
a cura di Alexander Larrarte e Giuliana Schiavone
Castello Aragonese - Otranto
dal 27 maggio al 30 settembre 2012
inaugurazione: 26 maggio ore 18.00
evento collaterale: "Andy Warhol. I want to be a machine"
- Summer Pop -
progetto e coordinamento generale: Raffaela Zizzari
CoArt gallery corato
"A deeply superficial
person"
A. W.
Ebbene, siamo di fronte a una poetica
creativa profondamente superficiale, che indaga la terra emersa e visibile
delle cose, che ne accoglie l'autentica apparenza, anziché rinnegarla o
ignorarla, perché non sempre occorre andare "oltre" una data linea di
confine, topica o concettuale, per dare una forma estetica e critica al proprio
tempo. Le cose sono lì, allineate in
superficie, autenticamente contraddittorie. Un'idilliaca e rassicurante
resa estetica e stilistica del mondo, non avrebbe senso di esistere in una
dimensione artistica come quella di Mascoli, che accoglie la tesi
dell'autentica superficialità del mondo, che la manipola e costantemente
dichiara col proprio personalissimo linguaggio. Stratificazioni di cromatismi e
matericità su cui s'innesta, densa e plastica, la linea, generando ora forme
umane che s'adagiano irrequiete in sembianze tese e provvisorie, o s'avvolgono
in sequenze estetiche, istantanee corali, immediate e consequenziali, di storia
individuale e collettiva. E proprio dall'accurata osservazione dell'innegabile
superficialità del reale, delle disordinate attitudini culturali ed emotive
della spessa litosfera del contemporaneo, della sua frenetica e indifferenziata
materia urbana, la gestualità dell'artista ritaglia frammenti di volti e
identità precarie estraendole dall'immaginario semantico collettivo e
quotidiano, e contaminandole spesso con riferimenti al mondo del mito o della
propria memoria soggettiva. L'irruente
tensione dell'umano può così esplodere in schegge di densità cromatica e
lineare, testimoniando tutta la contraddittorietà del tempo in cui siamo
"emersi". Incontenibili sembianze dell'essere, vagano senza sosta in
un magma di pulsioni, tra aneliti a esperienze di intersoggettività e ricerche
di precari punti fermi interiori, e si allineano sulla superficie del mondo
affinché l'occhio dell'artista scelga una forma di vita provvisoria in cui
possano esistere. E proprio in quell'articolata superficie vanno colte le cose,
in tutta la loro apparenza percettiva, perché l'uomo resta animale sociale e
l'essere è proprio lì, nella terraferma del visibile che si manifesta. L'essere
è profondamente superficiale.
A
DEEPLY SUPERFICIAL PERSON of Vincenzo Mascoli
We are in front of a
deeply superficial creative poetics investigating the above sea level visible
ground of things, accepting the authentic appearance, instead of denying or
ignoring it. This happens because it is not always necessary to go “beyond” a
given boundary line, topic or concept, in order to give an aesthetic and critical
shape to our own time. Things are there lined on the surface, really
contradictory. An idyllic and reassuring aesthetic and stylistic representation
of the world would not have reason to exist in the artistic dimension of
Mascoli, which respects the theory of authentic superficiality of the world,
manipulating it and constantly using its own very personal language. The tick
and plastic line is grafted on levels of chromatisms and materiality and here
this allows the presence of restless human beings with extended and
temporary positions or aesthetic scenes, forthcoming and consequential
snapshots of collective and individual history. Starting from the careful
observation of the undeniable superficiality of real, of the disordered
cultural and emotional attitudes of the tick lithosphere of contemporary, of
its frantic and undifferentiated urban matter, the gestural expressiveness of
the artist cuts fragments of faces and unstable identities extracting them from
the semantic collective and everyday imaginary, and often influencing them with
references to the world of myth or the own subjective memory.
The vehement tension of
human being can so explode in splinters of chromatic and linear density,
proving all the inconsistency of the time where we came out. Uncontainable
appearances of being go around with no rest in a chaos of drives, between
longings to experiences of inter-subjectivity and researches of unstable
interior fixed points; they line up on the surface of the world so that the
artist’s eye chooses a shape of temporary life where they can exist. In this
articulated surface, things have to be understood in all their perceptive
appearance, because man remains a social animal and the human being is right
there, it expresses itself in the dry land of the visible. The human being is
deeply superficial.
By Giuliana Schiavone e
Alexander Larrarte
lunedì 19 dicembre 2011
venerdì 4 novembre 2011
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