La precarietà dell'essere nella
postmodernità. Le impetuose policromie e il caos materico che rappresentano
simboli dell'immaginario collettivo e che fanno da sfondo a scene di quotidiana
perdita di senso della condizione esistenziale umana. La poetica artistica di
Vincenzo Mascoli penetra, attraverso una dimensione estetica “superficiale” -
ossia concentrata sull'esperienza percettiva - nell'individualismo in cui
l'uomo postmoderno è spinto dalla società dell'iperreale, dominata dalla
“simulazione” della realtà, come analizza Baudrillard nel “Delitto perfetto”.
L'artista pugliese ritrae dunque la mancanza di punti di riferimento nonché la
perdità della nicciana “illusione” - della fantasia – nell'individuo
postmoderno, immerso nell'iperrealtà, che rischia di diventa monade tra le
monadi pur rimanendo zoonpolitikòn, un animale sociale. Partecipe comunque di
una dimensione collettiva costituita da segni e simboli che
rimandano ad un'intrinseca provvisorietà dell'esistente.
Cecilia
Pavone
The precariousness of the
human being in postmodernity. Impetuous
polychromies and matter chaos represent the symbols of collective imagination,
and form the background of scenes representing the common loss of sense
regarding the existential human condition. Through a "superficial" aesthetic
dimension, focused on the experience of perception, Vincenzo Mascoli’s poetical
art penetrates the individualism into which postmodern man is pushed by a hyper-real
society, where simulation dominates reality, as analyzed by Baudrillard in
"A Perfect Murder". The Apulian artist, therefore, paints the lack of
reference points and the loss of the Nietzschean "delusion" of
imagination in the post-modern man, who is immersed in hyper-reality and who
risks becoming a monad among monads
remaining, though, a zoon politikòn,
that is a social animal. Man, anyway, participates to a common dimension which
consists of signs and symbols referring to an intrinsic
temporariness of the existing.
Cecilia Pavone
Nessun commento:
Posta un commento